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Trekking nella foresta della Val Masino

La prima volta che varcai la Val di Mello pensai di star camminando in un luogo che doveva verosimilmente somigliare tantissimo al concetto di eden. Rimasi quasi accecato dai colori, ed in estasi dinnanzi alle sue montagne rocciose che abbracciano l’intera vallata come fossero titanici monoliti. Come se King Kong e Godzilla si fossero pietrificati mentre erano di passaggio e davanti loro ogni volta provo un senso di infinita reverenza mischiata ad una paura che definirei ancestrale. Montagne immense ed invincibili che evocano le innumerevoli foto e documentari dello Yosemite Park, la famosa riserva naturale tra la Sierra Nevada e la California. Dinosauri di roccia che dominano su questa valle da milioni di anni, da prima della nascita dell’umanità e forse anche da prima che la vita stessa si affacciasse da queste parti prima con le conifere, poi con la vegetazione ed infine con la fauna in grado di sopravvivere in condizioni così estreme ed impossibili da doverci far nascere dentro con la forza uno spontaneo senso di rispetto.

Montagne che ti portano quasi in maniera ineluttabile a lavorare con la fantasia, immaginando come poteva essere quel luogo all’epoca in cui il ghiaccio, alto anche centinaia di metri in un ormai lontano passato, ricopriva tutto come una gelida coperta. Nei miei viaggi onirici ad occhi aperti, fatti scrutando col naso rivolto verso l’alto queste montagne ho saggiato l’impossibile, figurandomi un luogo alieno in cui l’uomo non sarebbe mai riuscito a sopravvivere. Un mondo preistorico, avido di emozioni estreme, eppure al tempo stesso così folle, fertile e creativo da generare la vita, ricca di colori suoni e profumi estasianti. I primi a colonizzare quesi luoghi furono i muschi, pittori mai davvero riconosciuti come tali che dipinsero attraverso macchie di colore quella tela bianca apparentemente sterile fatta di ghiacci millenari e neve. Poi arrivarono le prime piante, i primi fiori e di conseguenza la prima varietà di colori e profumi. E a dimostrazione che il cuore della vita è folle e dentro di esso si nasconde una vitalità incontenibile ecco che col tempo anche un ghiacciaio antico migliaia di anni prende lentamente le sembianze del luogo che oggi possiamo ammirare. Inoltre questa sequenza è ancora oggi visibile salendo di quota. Basta partire dall’inizio della valle per poi scalare le pendici per assistere ai cambiamenti della vegetazione intorno a noi, sempre più rada andando verso l’alto eppure comunque presente fino a ridosso del ghiacciaio rimasto.

In un perfetto equilibrio tra eventi casuali e la volontà misteriosa della vita di esistere, la valle è stata nel tempo costellata di cascate e torrenti. L’acqua scorre tutto l’anno giungendo da luoghi sotterranei misteriosi e modellando con una pazienza che rasenta l’ossessione l’intera vallata. Scorre, creando pozze di pura limpidezza in cui tuffarsi e la vista di quest’acqua che prende sfumature che vanno dal verde smeraldo all’azzurro fa riemergere dentro di noi immagini di un passato lontanissimo, rimasto intrappolato nella memoria inconscia del nostro DNA, quando i nostri antenati grazie a quest’acqua hanno potuto prosperare. Una memoria collettiva ma anche oscura, che ha plasmato i nostri istinti ed il nostro legame di dipendenza con luoghi come questo, dotati della magia di riportare alla luce sensazioni così antiche. Sensazioni che ci appartengono molto più di quanto ci possa mai appartenere un casa, un’auto, o il denaro che altro non sono che oggetti dal valore impermanente.

Camminare nella foresta della Val Masino significa ritornare ai primordi di noi stessi. Liberarci, anche se solo temporaneamente, dell’ingombrante illusione che questa civiltà ci ha installato nel cervello come un virus in grado di degenerare il nostro vero io.
Foreste di larici, faggeti, enormi monoliti rimasti come retaggi dell’era glaciale, scoiattoli e stambecchi. Oggi osserviamo tutto questo come fossero oggetti scenografici in un luna park, messi li da qualcuno per il nostro piacere estetico, una sorta di set fotografico. Ci avviciniamo a tutto questo come faremmo come per un villaggio turistico, costruendoci sopra ristoranti in cui poi si mangia la carne di quegli animali, oppure che arriva da qualche allevamento intensivo a poche decina o centinaia di chilometri. Carne che arriva da luoghi in cui l’animale non ha più nessuna dignità. Dignità persa anche da chi li alleva, chi li macella e in definitiva chi li mangia e non vuole fare i conti con la realtà. Ci divoriamo l’anima della valle nello stesso modo in cui ci divoriamo la valle stessa. Siamo animali disorientati e disconnessi ormai incapaci di essere parte di quel mondo che ci ha generati e che tutt’ora ci permette di esistere.

Dopo un’ora e mezzo circa di cammino, partendo dal paese fino a fondo valle, eccoci risalire le pendici attraverso un’immensa pineta in direzione della cima del Monte Disgrazia ed il suo ghiacciaio, ultimo baluardo della distesa infinita di ghiacci che fu. Per darvi un’idea di quanto incredibili fossero i ghiacci durante l’ultima era glaciale basti pensare che a pochi km dalla città di Lecco, e più esattamente poco sotto la cima del Monte Moregallo che si affaccia sul romantico panorama del Lario, è presente un sasso erratico alto pressapoco 7 metri chiamato Sasso Preguda e proveniente proprio dalla Val Masino. A trascinarlo fin li furono proprio l’accumularsi e la successiva fusione dei ghiacci che in migliaia di anni e con una forza inimmaginabile ha trascinato questo enorme masso per decine  e decine di chilometri.

Camminare in pineta è un esperienza che tocca i sensi, soprattutto l’olfatto costantemente stimolato dai profumi del sottobosco che l’umidità dei tanti rigagnoli presenti riesce ad esaltare. Profumo di aghi di pino e resina che ricoprono il terreno come un morbida tappeto, ma anche profumo di corteccia, di muschio e di funghi.
La pineta è come quei luoghi usciti dalle favole, in cui ti aspetti di poter avvistare fate ed elfi, gnomi e piccole creature magiche comparire da dietro le rocce o dietro qualche enorme tronco sopra i quali non è raro avvistare invece qualche scoiattolo che ci spia curioso.

Risalendo la montagna il paesaggio assume ancora di più il sapore del selvaggio e dell’antico. Lassù, anche se l’uomo ha comunque osato sfregiare il panorama con rifugi e baite, ancora si respira quell’aria di libertà e di pericolo. Libertà e pericolo sono due concetti coincidenti in natura, ed essere liberi è la diretta conseguenza dell’esporsi a dei pericoli mentre la nostra società ci lusinga con la promessa di protezione e sicurezza, quasi sempre a prezzo della nostra anima. Perchè in quest’epoca la nostra anima ha un costo ben preciso, in denaro per l’esattezza.
Il senso di sicurezza lassù però viene meno e chi cerca di portare quell’illusione in luoghi come questi si può solo che ritrovare nudo. La montagna richiede un’attenzione, una concentrazione ed un rispetto tali da doverci dimenticare ogni confort ed attingere fino a fondo ai nostri sensi ed istinti per sentirci a nostro agio. La montagna, come ogni ambiente naturale sul pianeta è la versione più originale della realtà, anche se ben celata sotto strati e strati di illusioni e convenzioni sociali, che ci fanno di conseguenza vivere come se il mondo intorno a noi fosse solo un qualcosa da sfruttare e divorare. Gli animali che sopravvivono a queste altezze sono esposti a intemperie e difficoltà fisiche che hanno spinto la loro evoluzione a perfezionarsi a tal punto da sembrarci quasi alieni, oppure esseri viventi generati dalla penna di qualche scrittore di fantascienza.

Raggiunta quota di 1600 metri il quotidiano si dissolve in un fumo così lontano da essere dimenticato, e camminare lungo i sentieri richiede un’attenzione tale da assorbire completamente i nostri pensieri. Affiorano così nuovi pensieri più leggeri, nitidi e freschi, perchè non hai più tempo da dedicare alle ossessioni ed al rimuginio. Osservare la Val di Mello dall’alto da un senso di eterno ed infinito che rigenera. Mi sono ritrovato spesso con la fantasia di spiccare il volo come un falco per sorvolare la vallata trascinato dalle correnti. E’ il risveglio di quello che io chiamo lo sciamano dentro di noi, ossia quella parte si umana, ma più istintiva e sensoriale che permette alle emozioni di dilatarsi sino a riempirci la testa il cuore ed il corpo intero, fino alla punta dei piedi.

Ed è col suono costante dell’acqua che sgorga dal vicinissimo ghiacciaio scorrendo veloce verso valle con balzi di metri che decido di prendere l’ultimo sole sul viso… prima di cominciare la discesa.

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Quanto costa un logo?

Quanto costa un logo?
Questa è la prima domanda che si pone ogni cliente quando decide di investire nella comunicazione del proprio brand.

Il logo è il primo e più importante elemento grafico che contraddistingue la tua attività, per questo motivo è importante che sia un professionista ad occuparsene!

Con oltre 15 anni d’esperienza nel campo della grafica e del “logo design” posso offrirti un servizio di consulenza ed ideazione fatto su misura per te.

Il logo, pur essendo un prodotto che nasce in digitale, è a tutti gli effetti un prodotto artigianale, e come tale il suo valore economico è stimato secondo parametri ben precisi. Vediamo di riassumerli insieme.


Il tempo

Il primo in parametro è il tempo. Quanto tempo occorre per la realizzazione di un logo?

Esistono varie tipologie di logo, ma su qualunque di queste ricada la nostra scelta il processo creativo è il medesimo. La prima fase prevede degli schizzi a mano libera su carta per sviluppare un’idea.

Poi, una volta scelta una direzione, si passa alla digitalizzazione del nostro disegno. A questo punto si lavora su varie proposte della stessa grafica fino a che non si arriva al risultato ottimale.

L’ideazione di un logo, durante tutte queste fasi, può richiede ore ed ore di lavoro. Di media, secondo la mia esperienza, possono volerci circa 1-2 giorni lavorativi. Che normalmente vanno spalmati su 3-4 giorni considerando l’alternanza con altri progetti in corso ed i vari raffronti con il cliente per l’eventuale ideazione di nuove proposte o modifiche.

A questo punto, una volta compreso quanto tempo occorre mediamente per lavorare ad un logo professionale basterà rapportarsi al costo orario.


Proposte grafiche e revisioni

Come già accennato nel paragrafo precedente ad incidere sul costo è anche il numero di proposte grafiche e revisioni.
Io nel mio Pacchetto Base offro fino a 3 Proposte Grafiche ed altrettante revisioni una volta scelto il tuo logo preferito.

Seguire questi step significa valorizzare un’idea massimizzando tempi e costi. Il logo ideale non deve essere soltanto gradevole alla vista ma soprattutto efficace ed in grado di comunicare con i tuoi clienti, per questo motivo nel corso degli anni ho perfezionato la mia strategia di lavoro in modo da offrirti un servizio il quanto più professionale e soddisfacente.


Cosa mi verrà consegnato al termine del lavoro?

Una volta che il processo creativo e realizzativo sono conclusi eccoci alla definizione dei formati digitali per la consegna del lavoro.
Per offrire un servizio della massima qualità io realizzo i miei loghi con Adobe Illustrator in modo da poter consegnare al cliente direttamente il file in vettoriale. Ma che cos’è il file in vettoriale?

Il file in vettoriale è un particolare formato grafico che permette di ridimensionare a piacimento il logo, che può quindi essere stampato senza alcun problema in qualsiasi dimensione tu preferisca.

Ma non solo, il file in vettoriale è quello che ti permette di ottenere la massima qualità visiva in fase di stampa e nel formato digitale.

Consente inoltre la possibilità di modificare forme e colori in maniera più semplice e veloce, in modo da permetterci di revisionare il tuo logo in caso di necessità (per esempio per posizionarlo su fondi di colore diverso, per la stampa monocromatica oppure per la personalizzazione del logo nel caso di eventi o festività particolari)

Al momento della consegna io ti inoltrerò quindi il file originale in vettoriale (formato ai.) + il file in PDF ed in JPG + il file nel formato di cui hai necessità nell’immediato.

Su richiesta posso consegnarti anche delle versioni alternative come quella monocromatica e quella di un colore diverso dall’originale nel caso in cui tu preveda utilizzi particolari.


Parliamo ci cifre

Ho voluto, nella maniera più semplificata possibile, spiegarti cosa significa realizzare un logo per consentirti di comprendere al meglio come si arriva a quantificare il suo valore commerciale.

Come abbiamo visto il primo fattore ad incidere è sicuramente il costo orario. Tale costo comprende in sè diversi sotto fattori come la fase creativa, lo sviluppo delle idee con la realizzazione di schizzi a mano libera, il trasferimento di queste idee in digitale, le diverse proposte su cui confrontarsi col cliente e la definizione del logo definitivo con il conseguente salvataggio nei formati di cui ho parlato precedentemente.

Il costo di un Logo Professionale per una piccola e media impresa parte quindi da una cifra di 250 € ed aumenta in base alla complessità ed al conseguente modificarsi dei diversi parametri sopra citati.

Mediamente i loghi da me ideati costano tra i 250 ed i 500 € ed il servizio viene esplicato nella maniera più esaustiva possibile in fase di preventivo in modo da renderti consapevole del lavoro svolto e del valore dello stesso.

Avvalersi del mio servizio significa fare affidamento su un professionista che lavora nel settore della grafica da oltre 15 anni. Conosco molto bene il linguaggio della comunicazione e posso trasporla senza problemi in digitale grazie alla perfetta padronanza dei migliori programmi di grafica sul mercato.

Amo seguire il cliente dall’inizio alla fine del progetto, cercando in tutti i modi di assecondare le sue idee ed esigenze supportandolo con le mie competenze.

Ed il costo per il restyling di un logo?

Nel caso invece tu possieda già un logo che necessita però di una “rinfrescata”, per valutare il costo del mio servizio ti consiglio di richiedere un preventivo inviandomi il file del vecchio logo e spiegandomi brevemente il tipo di modifiche che intendi apportare.

Solitamente chi richiede un restyling è insoddisfatto del logo che possiede, lo ritiene “vecchio” oppure è in possesso di un file realizzato con tecniche che ne limitano l’utilizzo.

Nel 99% dei casi ripartiamo quindi da zero sviluppando comunque l’idea originale. Per questo motivo i costi di un restyling sono spesso gli stessi di un nuovo logo ma se sei in possesso di un file di cui hai bisogno soltanto di qualche modifica o della sua vettorializzazione (partendo da file in PSD, JPG o altri) scrivimi e ti invierò un preventivo fatto su misura per te.

Portfolio

Puoi visionare qualche esempio di loghi da me ideati sfogliando il portolio oppure il mio profilo instagram

Per una consulenza gratuita oppure per ricevere un preventivo non esitare a contattarmi all’indirizzo fabris.r@robyfabrisdesign.it
Io lavoro come freelance e da remoto SU TUTTO IL TERRITORIO ITALIANO

Google Business | Grafiche

Grafiche per Google Business

Se hai un attività non puoi fare a meno di avere un profilo su Google My Business!


Questo incredibile strumento è in grado da solo di renderti visibile sul web a patto che la sua gestione non sia lasciata al caso. Il punto forte di Google my Business è sicuramente quello di posizionarti sulle mappe di Google, facendo il modo che qualsiasi utente sia in grado di trovarti con un semplice click tramite i motori di ricerca.

Registrarsi è semplice, basta avere un account su Google e poi accedere all’apposita area. Il primo passo è sicuramente quello di accedere alla sezione “Informazioni” ed inserire i dati della tua attività (indirizzo, orari, area coperta dal servizio, contatti, servizi offerti, immagini, ecc.)

L’ultima voce è “Foto” e qui dovrai fare attenzione a caricare soltanto immagini professionali, sia che siano fotografie della tua attività, che di prodotti da mettere in evidenza o promozioni particolari.

Lo stesso discorso vale per la sezione “Post” dove potrai aggiungere offerte, aggionamenti, eventi & prodotti.

Tutte le grafiche e le fotografie caricate nelle sezioni sopra indicate le potrai poi utilizzare anche per allestire il sito internet che Google Business offre la possibilità di creare e mettere online ad un costo che parte da soli 12,00 € l’anno.

Ed ? proprio quello del sito l’unico costo di google business che si propone come un servizio totalmente gratuito.

Nonostante il template del sito internet sia praticamente unico e quindi uguale per tutti, con la sola possibilità di scegliere tra qualche combinazione di colori, a differenziarti saranno proprio le immagini che andrai tu a caricare!

Per tutti questi motivi avere un supporto grafico è determinante ai fini di curare il rapporto con i tuoi clienti nel modo più efficace possibile. Google My Business è un servizio gratuito ed intuitivo ma ci sono elementi imprescindibili che lo compongono tra cui il tuo logo, delle fotografie e delle grafiche in grado di trasmettere al meglio le tue offerte ed i tuoi servizi.

Per ulteriori informazioni o per un preventivo gratuito contattami senza impegno all’indirizzo: fabris.r@robyfabrisdesign.it

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Le 3 regole per creare un Biglietto da Visita efficace

Il Biglietto da Visita è uno strumento essenziale per la tua attività ed il tuo brand!

Comunicare con efficacia non è di certo una cosa scontata. Alla base della comunicazione c’è la capacità di riconoscere gli elementi essenziali e di trasporli, nel caso di un biglietto da visita, su un cartoncino delle dimensioni di circa 8,5 x 5,5 cm

Uno strumento di lavoro piccolo ma di primaria importanza per la tua attività, in quanto un buon biglietto da visita ti rende sempre reperibile ai tuoi clienti.

Regola n° 1 – Quali testi inserire

Quando dobbiamo decidere cosa scrivere su un biglietto da visita la tendenza è sempre quella di esagerare. L’ideale sarebbe invece l’opposto, ossia di scrivere il meno possibile. Ovviamente conta molto il tipo di attività di cui parliamo e tra le prime valutazioni da fare c’è quella di capire se occorre o meno inserire un indirizzo fisico.

Diamo per scontato che sul biglietto da visita non deve comparire nessuna descrizione dell’attività, anche se ahimè in tanti casi mi è capitato di vedere anche questo.
E’ sottinteso che se consegnamo un biglietto da visita la persona davanti a noi conosce già di cosa ci occupiamo, e quest’ultimo gli serve soltanto per riuscire a ricontattarci.

Focalizziamoci quindi sui contatti, scegliamo il numero di telefono o di cellulare a cui siamo sempre reperibili, un’indirizzo email professionale ed infine l’indirizzo del nostro sito internet, se lo abbiamo.
Oltre ai contatti inseriremo poi nome e cognome.

Regola n°2 – Logo e Grafica

Dopo aver identificato i contenuti di testo vediamo ora come proseguire con l’ideazione grafica del nostro biglietto da visita.
Una soluzione che io trovo molto efficace è quella del biglietto fronte & retro, dove sul fronte posizioneremo il logo e sul retro i testi e la grafica.

La grafica riguarda chiaramente la parte più creativa di questo lavoro. Ma anche se le soluzioni sembrano infinite noi avremo delle linee guida ben precise da seguire.

Coma già visto nel mio articolo dedicato al LOGO quest’ultimo rappresenta l’elemento intorno al quale si sviluppa l’immagine del nostro brand. Per questo motivo l’immagine coordinata dovrà partire proprio dalle caratteristiche del logo come i colori, le forme, la font e lo stile.

Se abbiamo già un sito internet o altro materiale grafico che ci rappresenti non dovremo distaccarci da quello stile grafico.

In ogni caso la grafica non deve mai essere invasiva, ma deve essere invece abbastanza gradevole da attirare l’attenzione del nostro cliente. Un biglietto da visita può restare nelle tasche o sulla scrivania della persona a cui lo abbiamo lasciato anche per giorni ma non deve mai finire nel dimenticatoio.

Un immagine decisa e riconoscibile si imprime nella mente del nostro cliente dando valore al nostro biglietto che verrà così conservato con cura da chi lo ha ricevuto.

Regola n°3 – Formato & materiale

Una volta definita la grafica e terminata l’impaginazione del nostro biglietto da visita occorre quindi decidere su quale tipo di supporto stamparlo. Il primo elemento che determina la nostra scelta è il budget a disposizione, anche se normalmente il costo di stampa per qualche centinaio di biglietti è relativamente basso.

La lavorazione base ci impone la scelta tra una carta opaca o lucida e la grammatura della stessa che normalmente si aggira tra 250 e 350 g

Esistono comunque moltissime altre lavorazioni più particolari che si possono realizzare a seconda del fornitore che scegliamo. I migliori offrono la possibilità di inserire elementi in rilievo, di stampare su supporti cartacei speciali e di operare addirittura delle sagomature personalizzate.

Regola “fantasma” n°4 – Scegli un professionista

La regola n°4 sembra scontata, ma nel mondo della grafica non lo è mai.
Scegliere un professionista, anche solo per realizzazione del tuo biglietto da visita, significa andare alla ricerca di un prodotto funzionale e che possa davvero esserti di supporto.

La grafica non si basa sul gusto personale, o sulla riproduzione spesso impersonale e copiata di un qualcosa che risulti soltanto gradevole alla vista.

Ma è la ricerca di un prodotto la cui progettazione è orientata alla comunicazione visiva. Il concetto primario della grafica intende l’attuazione di una precisa strategia di marketing prima per poi arrivare ad una strategia creativa.

Entrambi questi aspetti devono essere assolti al 100% perchè il prodotto finale soddisfi le esigenze del cliente.

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Gestione Social Network

Social media marketing

Se vuoi aumentare la tua visibilità ed incrementare i tuoi contatti non puoi fare a meno di essere presente sul Web!

Creare dei profili social dalla grafica accattivante ed efficace significa possedere una vetrina senza eguali. E postare con costanza contenuti di qualità è una mossa importante quanto inevitabile, perchè ormai la maggior parte dei tuoi clienti cerca proprio su internet le informazioni, i prodotti, le promozioni ed i servizi di cui ha bisogno.


Web Marketing, cos’è

Il Web Marketing è un attività nata al passo con gli strumenti che si sono sviluppati su internet, dai siti ai blog sino ai social network. Questi ultimi in particolare, in pochi anni, hanno preso il comando della comunicazione.

Quando ci si è resi conto del potenziale dei social network questi sono passati da semplice passa tempo a vero e proprio mezzo primario per il trasferimento di informazioni di qualsiasi genere. Questo ha stimolato ovviamente imprenditori e pubblicitari ad inserirsi in questo mondo così vasto, dove con pochi semplici click puoi raggiungere centinaia, migliaia se non addirittura milioni di persone!

La figura del Web & Social Media Marketing è oggi di primaria importanza per qualsiasi attività col desiderio di ottenere visibilità ed aumentare i propri contatti. E’ l’intermediario tra l’attività commerciale ed il potenziale cliente.


Facebook e gli altri social network

Tramite canali quali facebook, instagram, youtube e Linkedin (oltre che tutti gli altri social network), è possibile infatti promuovere la presenza del tuo brand su internet utilizzando di conseguenza i vari contenuti online in sinergia con quelli offline.

Conoscere in maniera approfondita questi strumenti è quindi molto importante, e saper comunicare nel modo corretto attraverso di essi è essenziale!

I Social Network, come i motori di ricerca, sono guidati da algoritmi che impongono regole ben precise. Aprire una pagina Facebook professionale è oggi alla stregua di gestire un vero e proprio magazine e per questo è necessario saper ideare un piano editoriale di tutto rispetto.


Instagram

Lo stesso discorso vale per Instagram. Pubblicare fotografie di bassa qualità, poco coerenti, in maniera discontinua ed in orari sbagliati significa affrontare uno sforzo che non porta ad alcun risultato.

In base al tipo di attività che gestisci ed al budget a tuo disposizione è possibile ottenere un profilo in grado di trasmettere i valori del tuo brand. La personalizzazione è ciò che può distinguerti dai concorrenti e la costanza è l’ingrediente segreto di cui non potrai mai fare a meno.

Occorre pubblicare con costanza, ad orari ben precisi e contenuti specifici.
Devi mostrare i servizi che hai da offrire, i tuoi prodotti ma anche saper intrattenere.


Il mio servizio di Web & Social Media Marketing prevede:

– La creazione di profili facebook e instagram e di un calendario editoriale per la pubblicazione dei contenuti
– Analisi della presenza sui social del Vostro brand e dei competitors , monitorando ed attuando correzioni se necessario
– Ideazione di testi e volantini digitali per il sito internet e i social network, allo scopo di promuovere eventi o prodotti
– Realizzazione siti internet vetrina tramite CMS (WordPress)
– Attivazione ed organizzazione di campagne pubblicitarie tramite Google AdSense, Facebook Ad
– Gestione SEO del tuo tuo sito intenet, del tuo blog e dei tuoi social netwotk


SEO & calendari editoriali

Se hai un sito internet o un blog è essenziale conoscere il funzionamento della SEO.
SEO è l’acronimo di Search Engine Optimization, che tradotto è l’ottimizzazione per i motori di ricerca. Come già accennato in precedenza i motori di ricerca funzionano grazie ad algoritmi ben precisi che impongono delle regole.

Seguire queste regole significa avere maggior possibilità di essere posizionato in alto nelle ricerche. Non curare la SEO comporta non poche penalizzazioni in questo senso rendendo più difficile l’accessibilità al tuo sito oppure al tuo blog.

Fino ad ora ho sempre separato il concetto di sito web da quello di blog, ma oggi come oggi questi due strumenti tendono ad unificarsi creando dei veri e propri ibridi. Per rendere i tuoi servizi ed i tuoi prodotti ben visibili occorre pubblicare un numero sempre più alto di contenuti da indicizzare seguendo strategie ben precise.

La SEO è poi strettamente collegata al concetto di calendario editoriale.
Programmare l’uscita di un articolo, di un post su facebook o su instagram è determinante al fine di far si che un determinato contenuto raggiunga il più alto numero possibile di utenti.

Un buon calendario editoriale presenta un programma ben preciso di post da pubblicare sui tuoi social network. Ti permette di essere organizzato e soprattutto di essere COSTANTE.


Campagne pubblicitarie tramite Google Ads e Facebook Ads

Un’altro potente strumento di sponsorizzazione sono le campagne pubblicitarie che si possono organizzare tramite Google Ads e Facebook Ads.

Qui scendiamo sul campo degli investimenti economici, perchè se è vero che questi strumenti portano ad una visibilità immediata è vero anche che occorre avere a disposizione un budget da mettere sul piatto.

L’efficacia di queste campagne è innegabile!
Puoi settare un target di riferimento, un’area geografica precisa e la durata della sua visibilità. Puoi inoltre interrompere la campagna in qualsiasi momento, metterla in stand by e modificarla a tuo piacimento diversificando l’offerta.

Le campagne di Google e quelle di Facebook sono molto simili da gestire, ma occorre avere una profonda conoscenza ed esperienza per riuscire ad ideare un piano efficace, adatto al tuo prodotto ma soprattutto adatto al canale di riferimento.


Per ulteriori informazioni, per una consulenza gratuita o per ricevere un preventivo gratuito non esitare a contattarmi!
Ho un’esperienza di oltre 15 anni nel mondo della grafica e lavoro come freelance su tutto il territorio italiano .

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La Mindfulness sul lavoro

La Mindfulness per lavorare meglio

L’aspetto lavorativo non è sicuramente il motivo principale per cui ho deciso di partecipare ad un corso di Mindfulness, ma di riflesso questo mondo porta non pochi benefici anche nella nostra professione.

Cos’è la Mindfulness?

La mindfulness nasce da un intuizione di Jon Kabat-Zinn per “sconfiggere lo stress, il dolore, l’ansia e la malattia con la saggezza di corpo e mente (per citare la copertina di uno dei suoi libri più rappresentativi: VIVERE MOMENTO PER MOMENTO)

la Mindfulness si ispira alla pratica di meditazione sviluppata a partire dai precetti del buddhismo ed è volta a portare l’attenzione del soggetto in maniera non giudicante verso il momento presente.

Vivere l’attimo quindi, mantenendo alta la concentrazione e la mente sempre lucida. Grazie alla consapevolezza la nostra attenzione è completamente rivolta a ciò che stiamo facendo, migliorando così la qualità del nostro operato.

Che relazione c’è tra la mindfulness e la meditazione?

La mindfulness deriva dalla meditazione zen, una delle principali tradizioni meditative del buddismo classico, e consiste proprio nel proporre la pratica della meditazione in contesti quotidiani. In sintesi un approccio che possa aiutarci a metterci in una diversa relazione col disagio, che prima o dopo, in un modo o nell’altro, tutti sperimentiamo.

Non è una tecnica di rilassamento, ne un modo per svuotare la mente e raggiungere il “vuoto”. Non è una modalità per garantirsi un facile benessere psicofisico e nemmeno una sorta di “spa emozionale”.
E’ invece una forma di meditazione adattata all’utente occidentale, che può quindi sperimentare un nuovo modo di affrontare la vita, contrastando stress e ansia.

Il protocollo mindfulness based stress reduction

Il protocollo MBSR (Metodo per la riduzione dello Stress basato sulla consapevolezza) prevede 8 incontri a cadenza settimanale, un percorso emozionante che di volta in volta ci spinge ad un livello sempre più alto di consapevolezza attraverso la pratica delle meditazione ma anche attraverso il confronto con gli altri ed una serie di “esercizi” da svolgere in autonomia durante la settimana.

Quali vantaggi apporta la mindfulness nel contesto professionale?

1. Più concentrazione
2. Mente aperta per le nuove idee
3. Ascolti meglio e comunichi in maniera più efficace
4. Gestisci le tue emozioni
5. Più memoria
6. Più empatia

Stress, incapacità di mantenere l’attenzione e di prestare ascolto, distrazioni continue, fino ad ansia e depressione. E’ la sindrome del lavoratore moderno, frammentato tra compiti spesso molto diversi tra loro e in mole troppo alta da portare a termine. Tra gli effetti della mindfulness segnalo: migliorare la concentrazione, favorire la produttività, il pensiero creativo e la comunicazione efficace.

Conclusione:

Ritengo che la mindfulness sia uno “strumento” eccezionale per migliorare il controllo dell’ansia e riportare l’attenzione su noi stessi e sulle nostre emozioni, ma sarebbe molto sbagliato credere di poterla sfruttare con l’unico scopo di migliorare la produttività.

La mindfulness richiede di fatto un cambio di prospettiva rispetto alla vita, che non avviene con uno sforzo ma semplicemente “accade” man mano che si porta avanti la pratica.

Durante il percorso ci renderemo conto di come il nostro approccio alle emozioni sia limitato e questo non farà altro che migliorarci sotto ogni aspetto del quotidiano, compreso (di conseguenza) quello professionale.

Negli Stati Uniti sta trovando ampio spazio nei luoghi di lavoro, come antidoto allo stress. Recentemente, Kabat-Zinn ha tenuto una serie di lezioni ai dipendenti di Google. L’azienda americana ha capito che per migliorare le condizioni di lavoro e per motivare i dipendenti, non serve agire solo sul contesto, ma anche e soprattutto sulle persone.

Dove?

Per partecipare al corso di mindfulness a cui ho preso parte anch’io potete visitare il sito www.mindfulnesslecco.it
Il corso si tiene nel cuore della città di Lecco presso il Centro ConsapevolMENTE in Via Mascari 65

“La Mindfulness e il lavoro” è un articolo scritto prendendo spunto dal libro di Jon Kabat-Zinn dal titolo “Vivere momento per momento”. Se ti interessa conoscere la mia preparazione professionale oltre al corso di mindfulness vai alla pagina Chi sono

Non puoi fermare le onde, ma puoi imparare a padroneggiare il surf

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Grafico freelance Monza, Milano, tutta Italia

Sei alla ricerca di un grafico?

Mi chiamo Roberto Fabris e sono un grafico freelance!

Con oltre 15 anni di esperienza lavoro con clienti in tutta Italia

Sono specializzato nella realizzazione di loghi, immagine coordinata, cataloghi, brochure, packaging, grafiche per i social, pagine pubblicitarie, totem & rollup, manifesti, volantini sfogliabili e molto altro.


Perchè scegliere un freelance

I motivi per cui scegliere un freelance sono molteplici. Innanzitutto per il cliente è importante l’aspetto economico ed un freelance normalmente offre un servizio tecnicamente valido quanto quello di un’agenzia ma ad un costo più contenuto, proprio perchè lavora da solo.

Lavorare con un freelance significa poter sviluppare singoli progetti, piccoli o grandi che siano, collaborando direttamente a stretto contatto con la figura che si occupa sia della comunicazione che della grafica, proprio perchè entrambe le figure sono incarnate dal freelance stesso.

Quest’ultimo aspetto è molto importante in quanto permette al cliente di trasmettere le proprie esigenze con facilità ed in maniera diretta.

Il freelance è una figura che può seguire il tuo brand in tutto il suo percorso di vita. Dall’ideazione del logo e dell’immagine coordinata sino a tutte le grafiche che possono necessitare alla tua attività nel corso del tempo.

Può diventare quindi una figura essenziale, da contattare al bisogno ma capace di prendersi cura del tuo brand valorizzandolo e declinandone le grafiche su ogni tuo nuovo strumento di lavoro.


Dove lavoro

Lavoro da remoto e quindi sono operativo su tutto il territorio Italiano, ed oltre. Possiamo entrare in contatto e confrontarci in diversi modi tra cui il cellulareWhatsAppSkype oppure Zoom

Ovviamente se è possibile, oppure indispensabile, possiamo organizzare un incontro direttamente di persona.

Se per il tuo progetto ti servono informazioni, una consulenza gratuita oppure vuoi richiedere un preventivo gratuito contattami senza impegno all’indirizzo mail fabris.r@robyfabrisdesign.it oppure via chiamata/whatsapp al numero (+39) 3407635237



Le aziende con cui ho collaborato

Nel corso della mia carriera ho avuto la fortuna di lavorare per importanti aziende togliendomi la soddisfazione di vedere il frutto del mio lavoro sugli scaffali di tanti negozi e addirittura in TV.

Tra le aziende con cui ho collaborato ci sono:
Giochi Preziosi & Giocheria leader italiana nel settore del giocattolo. E’ stata la collaborazione più duratura con ben 8 anni come dipendente e una collaborazione tutt’ora attiva come freelance.

Minotti spa leader mondiale nel settore dell’arredamento con sede nel cuore della Brianza.

World Pharm Resource azienda milanese nel settore della cosmesi che distribuisce il marchio Green Energy presso le GDO di tutta Italia.

Buy.it azienda brianzola nel settore degli e-commerce.

Baci & Abbracci famoso brand milanese nel settore dell’abbigliamento.

Fabbrica delle Feste la catena di negozi interamente dedicata la mondo del party.

GdiGiochi la catena di negozi del giocattolo con sedi in tutta Italia.

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Come scegliere la macchina fotografica

Devi scegliere la macchina fotografica e non sai da che parte cominciare?

Reflex, Mirrorless e Bridge è quello che ha da offrirci il mercato

Ma vediamo ora brevemente nel dettaglio qual’è la differenza tra queste macchine


REFLEX

REFLEX: Le macchine fotografiche reflex (dette DSLR o Digital Single Lens Reflex) sono dotate di mirini ottici che vedono la stessa luce del sensore della fotocamera stessa.

A questa macro differenziazione, rispetto le macchine fotografiche compatte se ne possono aggiungere altre e precisamente la tipologia di mirino, le lenti intercambiabili e la misura del Sensore.

Ma rimaniamo “sul facile”. Le reflex sono macchine fotografiche decisamente più indicate ad un professionista in quanto permettono un infinità di soluzioni tecniche e creative.

La loro tecnologia è così variabile da essere in grado di adeguarsi allo stile di ognuno di noi permettendoci così di esprimerci nella maniera il più personale possibile.

A caratterizzare le reflex però non è soltanto la varietà di soluzioni, ma anche il costo! Sono di fatto le macchine fotografiche più costose ed hanno prezzi spesso superiori al migliaio di euro.


BRIDGE

BRIDGE: Questi tipi di fotocamere, dette anche “prosumer” o “superzoom“, prendono il loro nome dalla parola inglese ponte in quanto rappresentano la via di mezzo tra una compatta e una reflex.

Hanno quindi caratteristiche tecniche superiori rispetto ad una compatta ma comunque più limitate rispetto ad una reflex. Caratteristica primaria è lo zoom che da grandangolare o normale può arrivare facilmente alle dimensioni di un medio teleobiettivo o di un super teleobiettivo.

Il contro di una bridge è quello di non avere obiettivi intercambiabili, il che ovviamente limita la fantasia di chi ha voglia di sperimentare.
Anche i costi sono “bridge”, ossia una via di mezzo tra le normali compatte e le costose reflex.


COMPATTE

COMPATTE: Le compatte sono invece le macchine fotografiche più vendute grazie alla loro dimensione ridotta ed alla loro semplicità di utilizzo. Tascabili e veloci le compatte fanno parte di un mondo vastissimo, dove la scelta di certo non manca, ed anzi finisce forse col metterci più in difficolta rispetto le altre 2 tipologie.

Di fatto se per le reflex la scelta è limitata, per le compatte è esattamente l’opposto ed ogni marchio offre una vasta gamma di prodotti spesso davvero molto simili tra loro.

I costi sono molto variabili, ma normalmente ci sono prodotti alla portata di tutti che partono al centinaio di euro fino alle diverse centinaio di euro per le top di gamma.


Come scegliere tra tutta questa varietà di macchine?

Scegliere tra le 3 tipologie di macchine è semplice, più complicato è forse poi scegliere una macchina specifica di una determinata categoria.
Per capire quale tipologia di macchina fa per noi basterà ragione in base sul nostro utilizzo.

Se siamo dei professionisti sarà indispensabile investire del denaro in una reflex in modo da avere uno strumento in grado di adattarsi alle nostre diverse esigenze. Ma soprattutto capace di assecondare la nostra creatività.

L’intercambiabilità degli obiettivi (lenti) può trasformare la nostra macchina di volta in volta rendendola uno potente mezzo in grado di personalizzare al massimo il nostro lavoro.

Se invece non siamo dei professionisti e non abbiamo esigenze così specifiche, possiamo “scendere” un pò di livello ragionando magari su una bridge. La bridge ha una forma molto simile alla reflex con la differenza, come detto, di non possedere degli obiettivi intercambiabili.

Il suo potenziale è grande ma l’ingombro che procura non la rende di certo tascabile, per questo se il vostro obiettivo è comprare una macchina fotografica da viaggio ci rifletterei sopra un attimo.

La maggior parte di noi non ha esigenze così particolari da dover scegliere macchine fotografiche professionali, per questo consiglio di concentrare l’attenzione sulle compatte o al massimo sulle bridge.

In questo modo conterremo i costi e ci eviteremo il passaggio di dover imparare a alcuni aspetti tecnici. Ci tengo inoltre a specificare che oltre a dover imparare usare lo strumento per poter sfruttare al massimo una macchina fotografica professionale occorrono un minimo di basi teoriche e quindi di studio.

Le compatte invece hanno funzioni automatiche che ci consentono di effettuare scatti di qualità in maniera semplice ed immediata.
Chiaramente una scelta in direzione delle compatte va a scapito della creatività, ma a favore però del fatto di riuscire ad immortalare un gran numero di soggetti in maniera immediata, ideale quindi per chi vuole fotografare durante un viaggio, una gita in montagna oppure ad una festa con gli amici!


Come scegliere una compatta

Il mondo delle compatte come detto è vasto ed articolato, anche se in definitiva molti prodotti si equivalgono. In base al budget disponibile possiamo quindi indirizzarci verso una determinata marca (Canon e Nikon dominano il mercato) ma anche in direzione di una specifica tipologia di macchina.

Canon per esempio sul proprio sito fa una netta distinzione tra le compatte professionali e le compatte più basiche questo chiaramente in base al tipo di tecnologia di cui vengono dotate.

Ad oggi con circa 300 euro è possibile acquistare un buon prodotto adatto all’utente medio che comincia però ad avere esigenze più avanzate.
Tra le funzionalità che fanno variare il prezzo ci sono il display basculante, la capacità dello zoom, la connettività ed il design.

Le informazioni che stà dando sono pensate in modo da renderle utili non solo in base ai prodotti oggi sul mercato, ma anche per tutti quelli che usciranno in futuro in quanto il panorama tende a sfruttare sempre determinati standard.

I marchi offrono costantemente, e con una certa cadenza, diverse soluzioni giocando sui più svariati mix delle varie caratteristiche.

Per orientarci in questa jungla occorre quindi scegliere quali di queste caratteristiche sono per noi indispensabili. Per esempio lo stesso modello con o senza il display basculante potrebbe veder variare di decine di euro il suo costo.


Un piccolo consiglio:

L’aspetto della connettività è secondo me uno dei più interessanti ed utili.
Nell’era in cui anche gli smartphone scattano fotografie di una certa qualità avere la possibilità di condividere le proprie fotografie e di archiviarle con facilità è un fattore di cui tenere conto.

Grazie alla connettività wifi è di fatto possibile:
– controllare la macchina allo smartphone
– trasferire foto e video dalla macchina allo smartphone
– trasferire foto e video ad altri dispositivi


Conclusioni:

Scegliere una macchina fotografica all’inizio potrà sembrare complicato, ma basterà farsi un piccolo elenco della caratteristiche generali per selezionare poi quelle che sono di nostro interesse e cominciare quindi a fare una prima importante scrematura.

Man mano che eliminiamo le meno adatte al nostro scopo ci rimarrà quindi una piccola cerchia sempre più ristretta di prodotti e sarà di conseguenza più semplice prendere una decisione.

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Come creare un logo

Ti serve un nuovo logo per la tua attività?
Benvenuto sul mio blog, io mi chiamo Roberto e mi occupo di Logo Design da oltre a 15 anni!

Cos’è un logo?

Il LOGO è ciò che permette di riconoscere un’azienda, un prodotto o un servizio con effetto praticamente immediato. In questo articolo cercheremo di capire meglio suo valore in quanto è l’elemento intorno al quale ruota il tuo brand!

Normalmente il logo si accompagna con uno slogan, chiamato payoff, che aiuta a rafforzare l’identità del marchio.
(Esempio: impossibile is nothing – Adidas. Oppure Think different – Apple)


Il primo passo

Prima di tutto quando si pensa alla realizzazione di un logo occorre pensare a cosa vogliate che questo comunichi in merito alla vostra azienda ed al vostro brand.

Dovrà essere facile da leggere, scrivere, memorizzare e di facile pubblicizzazione su tutti i tipi di media e su tutti i supporti (carta, plastica, ecc)

Sarà quindi determinante identificare il carattere di ciò che il logo andrà a rappresentare effettuando una vera e propria ricerca. Prima di iniziare a lavorare prendiamo quindi carta e penna e cominciamo ad elencare tutte le caratteristiche dell’attività in questione:

– Di cosa si occupa
– Qual’è il suo punto di forza
– Cosa fa quest’azienda che gli altri non fanno?
– A che target si riferisce?

Sarà ovviamente molto utile visitare l’attività, toccare con mano e vedere con i propri occhi in modo da respirare l’atmosfera e lasciarsi ispirare.

Questa cosa non sarà di certo sempre possibile o indispensabile ma in molti casi può completare la nostra ricerca personale dandoci così tutti gli strumenti necessari per iniziare a creare.


La fase realizzativa

Quando si comincia ad ideare un logo si parte da un’idea, si riassumono così tutti i dati raccolti ed una volta ricevuta la giusta ispirazione cominciamo a lavorare su diverse proposte.

Realizzare almeno 3-4 proposte non serve solo al cliente per poter scegliere tra diverse soluzioni, ma serve soprattutto a noi per sviluppare la nostra idea permettendole così di crescere e migliorare fino ad arrivare al risultato finale.

Il logo va progettato in modo che comunichi con il target, che sia riconoscibile e facilmente riconducibile a voi. Non deve contenere più di una idea grafica, quindi evitiamo di cercare di comunicare più cose in quanto questo non farebbe altro che creare confusione e trasmetterla al cliente.


Tecniche di realizzazione

Riguardo le tecniche di realizzazione di un logo sono stati scritti interi trattati nell’ambito della grafica, ma io mi limiterò a scrivere alcune accortezze che ritengo indispensabili per ottenere un buon lavoro.

Innanzitutto credo sia importante dire che un logo va sempre realizzato in vettoriale, questo per consentire al cliente di poterlo declinare a proprio piacimento ed in qualsiasi dimensione.

Il programma che utilizzo io è Adobe Illustrator che ha tutti gli strumenti necessari al nostro scopo.
Consiglio poi di creare direttamente diverse versioni dello stesso logo (a colori, in bianco e nero, tinta unita) in modo da immaginarlo sin da subito in contesti differenti. Per esempio alcune stampe richiedono un numero predefinito di colori.

Importante: quando creiamo un logo quest’ultimo dovrà essere quello definitivo! Spesso mi capitano clienti che richiedono modifiche al logo dopo che lo hanno utilizzato per diverso tempo, ma dovete capire che per i clienti il logo è un potente elemento distintivo.

Anche solo una piccola variazione potrebbe non rievocare più la vostra attività, confondendo così l’utente.

Soprattutto se l’attività per cui lavorate non è una multinazionale o un’azienda storica e molto riconosciuta evitate rigorosamente di apportare modifiche sostanziali al logo.

I restyling sono invece ben accetti quando l’attività vive un rilancio della propria immagine ed ha bisogno quindi di nuova linfa vitale.


Il payoff

Come detto nella prima parte abbiamo poi il payoff.
Wikipedia afferma che il payoff “indica l’elaborazione verbale che sintetizza il posizionamento dell’azienda o del prodotto a cui si riferisce“.

Per posizionamento si intende lo spazio occupato dal prodotto o dall’azienda nella mente del target, in parole povere è la personalità del prodotto o dell’azienda stessa.

Anche questa parte del nostro lavoro richiede quindi una spiccata creatività e sensibilità. In pochissime parole dobbiamo esporre la mission aziendale entrando nella testa delle persone nella maniera più diretta possibile.

Spesso mi capita comunque di analizzare payoff famosi rendendomi conto di quanto restino criptici al loro ascolto. I marchi più grandi hanno un impatto così grande, per via del bombardamento mediatico, da lasciarci dentro anche messaggi apparentemente meno comprensibili.

Prendiamo il caso di “JUST DO IT” della Nike, immagino sia in pochi a conoscerne la storia, ma soprattutto sono in pochi a comprenderne il significato nascosto, eppure è divenuto uno dei marchi registrati più riconoscibili al mondo.

Rimango dell’opinione che, al di fuori della genialità celata, il fatto che sia stata la nike a proporre il payoff abbia avuto un incidenza determinante.

Ma se eseguiamo lo stesso lavoro in piccolo, per attività quindi molto più ridotte e con un target decisamente più limitato il nostro lavoro dovrà essere meno astratto e più pratico.

Il payoff deve rimandare al marchio ed essere quindi identificativo ed efficace. Non è un aspetto determinante, se ne può quindi anche fare a meno.

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